Dalla fine degli anni Novanta le isole Salomone sono state colpite da una guerra civile tra gli abitanti dell’isola di Guadalcanal e i coloni provenienti dall’isola di Malaita. Durante il conflitto, molte comunità religiose aprirono le loro case come santuari per chi aveva bisogno.
Tra queste si segnala l’ordine religioso anglicano Melanesian Brotherhood. Essi vanno a due a due nei villaggi comunicando il Vangelo e aiutando i poveri e i malati. Come i pellegrini hanno i fianchi cinti da una fascia e tengono un bastone nella mano destra. Un medaglione al collo, con l’immagine del Cristo, ricorda loro di chi sono servi. In occasione del conflitto i Fratelli Melanesiani si accamparono tra le linee nemiche pregando con le fazioni opposte, chiedendo, nel nome di Dio, di non oltre-passare le barricate e negoziando il rilascio degli ostaggi. Nell’aprile del 2003, sei Fratelli Melanesiani partirono in canoa da Honiara verso la Weather Coast.
Volevano riportare a casa il corpo di Nathaniel Sado scomparso durante una missione. Il confratello doveva consegnare una lettera a uno dei locali signori della guerra, Harold Keke, da parte dell’arcivescovo anglicano della Melanesia che tentava di aprire un dialogo di pace. Durante tutto il tempo in cui si credeva che i religiosi potessero ancora essere vivi, la comunità pregava tutte le notti, facendo turni di veglia nella cappella. Solo dopo molti mesi saputo che i religiosi furono uccisi dalle milizie di Keke al loro arrivo, dopo essere sbarcati sulla spiaggia. L’8 agosto, confermando l’avvenuta uccisione dei fratelli, Keke proclamò la resa incondizionata e il cessate il fuoco.