Lettera di suor Maria Paschalis Jahn, che fu uccisa l’11 maggio 1945 durante un tentativo di violenza da parte di un soldato sovietico all’età di 29 anni.

Si tratta di una lettera indirizzata ai familiari da suor Maria Paschalis, la più giovane di dieci religiose della Congregazione delle Suore di Santa Elisabetta, che hanno sofferto il martirio nel clima di violenza diffusa durante l’avanzata dell’Armata Rossa in varie località della Slesia e dell’attuale Repubblica Ceca. Dopo l’ingresso delle truppe sovietiche nel territorio tedesco, le dieci suore scelsero di non essere evacuate insieme alla maggioranza della popolazione, ma rimasero nei conventi in cui si trovavano, per continuare ad assistere le giovani, i malati e gli anziani loro affidati.

Di seguito il testo tradotto in lingua italiana:

Lettera di Suor M. Paschalis ai genitori, Neisse, 1 gennaio 1944. Archivio della Casa Madre della Congregazione delle Suore di S.Elisabetta a Nysa, III.6.3-4 (AEN). Positio, Summarium Documentorum, p.308

Nysa, 01 gennaio 1944
 
Carissimi Genitori!
 
Con mia grande sorpresa ho ricevuto il pacchetto da Voi inviatomi. Vi ringrazio immensamente. Sono tanto lieta che siete sani e salvi. Da noi, ringraziando Dio, finora è ancora tutto tranquillo.. Fino a quando, lo sa soltanto il nostro amato Dio. Ognuno teme l’arrivo dell’ Anno Nuovo. Ho ricevuto gli auguri natalizi da Helmut. Secondo la sua lettera dovrebbe trovarsi adesso in Francia.
 
Nei giorni delle feste natalizie, un pomeriggio sono potuta andare a trovare zia Agnes. Dopo il trasloco lei abita completamente da sola in una cameretta. La sua casa è stata affittata. Lei adesso preferisce cosi. La visita, che è durata qualche ora, è stata molto piacevole. La Superiora mi ha impacchettato qualche ninnolo da regalarle. Carissima Mamma, dovevate vedere com’era raggiante di gioia!
 
In questi tempi potrebbe non bastarle per vivere, ma la gente ogni tanto le dà qualcosa fuori dei bollini di razionamento. É passato già un anno da quando sua sorella è morta. Almeno non ha più nessuna preoccupazione. Chi sa che cosa ci aspetta ancora. Vogliamo quindi rimettere nelle mani dell’amato Dio tutte le nostre preoccupazioni. Fuori sembra che l’inverno non vuole per niente arrivare, ogni tanto si vede soltanto qualche fiocco di neve cadere dal cielo. Di notte gela e di giorno la neve si scoglie così che si può pattinare sulle strade.
 
Carissimi Genitori, nella speranza che Dio Vi protegga, rimango con Voi spiritualmente e Vi mando i più sereni auguri natalizi.
 
Vostra figlia suor M. Paschalis
 

Ancora tante grazie per il pacchetto. Tanti saluti a Lucia e a voi tutti dalle care Suore.


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