Il 7 settembre vengono brutalmente uccise in Burundi suor Lucia Pulici e suor Olga Raschietti, missionarie saveriane. Nonostante l’accaduto le altre suore che vivevano in quella casa decidono comunque di trascorrervi la notte. Tra di loro c’è anche suor Bernadetta Poggian che viene purtroppo uccisa il giorno successivo. Restano ancora sconosciute le cause dell’omicidio, ma viene esclusa da subito l’ipotesi della rapina finita tragicamente.
Lucia Pulici avrebbe compiuto 75 anni l’8 settembre. Nel 1970 partì per il Brasile dove svolse la sua professione di infermiera e ostetrica, soprattutto tra i più poveri. Nel 1982 viene inviata nell’allora Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo) dove rimane per 25 anni fino al 2007, continuando il suo servizio di infermiera e ostetrica nella diocesi di Uvira. Nel 2007, viene mandata in Burundi nella comunità saveriana di Kamenge. Nell’ottobre scorso, alla vigilia del suo ritorno in Burundi, diceva: “Sto tornando in Africa, alla mia età e con un fisico debole e limitato, che non mi permette più di correre giorno e notte come prima. Interiormente però credo di poter dire che lo slancio e il desiderio di essere fedele all’amore di Gesù nella missione è sempre vivo! La missione mi aiuta a dire nella debolezza: “Gesù, guarda, è il gesto di amore per te” nella chiesa conserviamo il suo rosario e la sua croce.
Olga Raschietti (83 anni) parte nel 1968 per l’allora Zaire (oggi RDC). Svolge con passione e dedizione la sua attività di pastorale e catechesi, in varie diocesi di Uvira nel sud del Kivu, vivendo inoltre con fede e coraggio le vicende delle guerre che hanno insanguinato recentemente i paesi dei Grandi Laghi. Nel 2010 viene inviata nella missione di Kamenge. Raccontava nel luglio 2013: “Sono ormai sulla soglia degli 80 anni. Nel mio ultimo rientro in Italia, le superiore erano incerte se lasciarmi ripartire. Un giorno durante l’adorazione pregai: – Gesù, che la tua volontà sia fatta, però tu sai che desidero ancora partire – Mi vennero limpidissime in mente queste parole: – Olga credi di essere tu a salvare l’Africa? L’Africa è mia. Nonostante tutto sono contento che parti: va e dona la vita! Da allora non ho più dubitato” Nella chiesa conserviamo un suo libricino del catechismo.
Bernadetta Poggian (79 anni) parte per lo Zaire (oggi RDC) dedicandosi con passione al lavoro pastorale e in particolare alla promozione della donna attraverso i foyers, le scuole di alfabetizzazione e di formazione per la donna. Nel 2007 viene inviata a Kamenge, in Burundi, dove svolge attività pastorale e caritativa con una capacità di incontro semplice e fraterno. Scrive nell’agosto 2013: “Occorre nutrire in noi uno sguardo di simpatia e rispetto nei confronti delle culture e delle tradizioni dei popoli che incontriamo. Questo atteggiamento, oltre a dare serenità al missionario, aiuta a trovare più facilmente il linguaggio e i gesti opportuni per comunicare il Vangelo. Nonostante la situazione complessa e conflittuale dei paesi dei Grandi Laghi, mi sembra di percepire la presenza di un Regno di amore che si va costruendo, che cresce come un granello di senape, di un Gesù presente, donato per tutti. A questo punto del mio cammino continuo il mio servizio ai fratelli africani, cercando di vivere con amore, semplicità e gioia. Nella chiesa si conserva una preghiera da lei composta.