Domenica 24 marzo nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola si è celebrato il ricordo di Modesta Valenti e di tutti coloro che sono morti per strada.

Modesta Valenti era una senza fissa dimora di 71 anni che viveva nei pressi della Stazione Termini di Roma. Il 31 Gennaio del 1983 si sentì male, qualcuno chiamò una ambulanza, ma Modesta era sporca ed aveva i pidocchi, ed il personale dell’ambulanza rifiutò di prenderla a bordo. Dopo ore di agonia, morì sola tra il confuso viavai della Stazione.

Solo quest’anno a Roma hanno perso la vita 12 persone che vivevano per le strade della nostra città. Domenica mattina più di 400 tra bambini, anziani, giovani e  famiglie si sono raccolti attorno a questa memoria nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola, dove ogni settimana viene preparato un pasto caldo per i senza fissa dimora della zona, anche loro presenti in 70 a questa liturgia  per ricordare insieme chi non è riuscito a sopravvivere per strada.  Una lista interminabile di nomi, per ciascuno dei quali è stata accesa una candela ai piedi dell’altare.

La Comunità di Sant’Egidio celebra questo ricordo ogni anno in tante città italiane e del mondo perché nessuno sia dimenticato.

In occasione della cerimonia commemorativa del 31 gennaio scorso tenutasi al binario 1 della stazione Termini, dove Modesta ha perso la vita, Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio ha detto: Il ricordo di Modesta di questa sera è divenuto un luogo sacro. Questa donna ci ricorda una donna caduta per l’inaccoglienza e l’indifferenza. Non trovò una città che l’accogliesse. Modesta ci ricorda che si può morire per un no. Noi vogliamo ogni giorno invece dire dei si, dei si all’accoglienza. Modesta ci aiuta a ricordare i tanti morti di freddo questo inverno, ben 12. È il segno di una città dove non c’è spazio per tutti, e questo è molto grave. Tutti non vuol mai dire troppi, tutti vuol dire tutti. Mi appello a chi ha responsabilità politiche, civili e sociali perché si agisca in fretta perché ci sia spazio per tutti.