Il 6 ottobre alle ore 20, è stata solennemente introdotta nell’altare dei Nuovi Martiri del comunismo, nella basilica di San Bartolomeo all’Isola, memoriale dei “Nuovi Martiri” per volontà di san Giovanni Paolo II, una memoria di suor Maria Paschalis Jahn, che fu uccisa l’11 maggio 1945 durante un tentativo di violenza da parte di un soldato sovietico all’età di 29 anni.

Si tratta di una lettera indirizzata ai familiari da suor Maria Paschalis, la più giovane di dieci religiose della Congregazione delle Suore di Santa Elisabetta, che hanno sofferto il martirio nel clima di violenza diffusa durante l’avanzata dell’Armata Rossa in varie località della Slesia e dell’attuale Repubblica Ceca. Dopo l’ingresso delle truppe sovietiche nel territorio tedesco, le dieci suore scelsero di non essere evacuate insieme alla maggioranza della popolazione, ma rimasero nei conventi in cui si trovavano, per continuare ad assistere le giovani, i malati e gli anziani loro affidati.

Alla cerimonia, presieduta da mons. Daniele Libanori, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma per il Settore Centro, sono intervenuti il capitolo generale delle Suore di Santa Elisabetta, il rettore della basilica di San Bartolomeo all’Isola, don Angelo Romano, membro della Commissione dei Nuovi Martiri, istituita da papa Francesco in vista del Giubileo del 2025, e tanti giovani della Comunità di Sant’Egidio, che ogni sera animano una preghiera nella basilica.

Di seguito il link all’articolo dell’Osservatore Romano

https://www.osservatoreromano.va/it/news/2023-10/quo-231/nelle-mani-dell-amato-dio.html