Il 26 luglio del 2016, in un atto terroristico venne ucciso Padre Jacques Hamel, mentre celebrava l’Eucaristia. Aveva 85 anni ed era prete ausiliario nella parrocchia di Saint-Etienne-du-Rouvray, nella diocesi di Rouen, in Francia.
Padre Hamel era nato nel 1930 a Darnétal nel dipartimento della Senna Marittima, in Normandia. Era stato ordinato sacerdote nel 1958 e nel 2008 aveva celebrato i suoi 50 anni di servizio. Quasi tutta la sua vita è stata spesa nel ministero sacerdotale, esercitato anche dopo il ritiro ufficiale nel 2005. Solo per 18 mesi padre Hamel ha dovuto interrompere il suo servizio alla Chiesa, quando fu inviato come soldato in Algeria dove rifiutò la possibilità di diventare Ufficiale perché diceva che non avrebbe mai voluto dare ad un uomo l’ordine di uccidere un altro uomo.
Tanti ricordano padre Hamel come un prete coraggioso, molto amato dalla sua comunità, inclusi i musulmani della sua zona con cui aveva lavorato a stretto contatto.
Papa Francesco, il 14 settembre del 2016 a Casa Santa Marta, nella Messa di suffragio lo ha ricordato come un uomo buono, mite e di fratellanza, che sempre cercava di fare la pace; dobbiamo pregare padre Jacques perché è un martire, e i martiri sono beati, ha detto il Papa, riconoscendolo come un “martire” cristiano tra i tanti della Chiesa di oggi che sono assassinati, torturati, carcerati, sgozzati perché non rinnegano Gesù Cristo.
Il 15 settembre del 2016 è stato consegnato alla Basilica di San Bartolomeo all’Isola il suo breviario, con una cerimonia presieduta dal vescovo di Rouen, mons. Lebrun, alla presenza dei i suoi familiari.
L’arcivescovo di Rouen, ad aprile 2017 ha ufficialmente aperto il processo di beatificazione.