Nata il primo maggio del 1894 a Brno-Husovice, oggi Repubblica Ceca, di umili origini, Elena Kafka cresce a Vienna, dove, lavorando nel nuovo ospedale di Vienna-Lainz con le Suore Francescane della Carità Cristiana, nel 1914 entra in convento. All’inizio del noviziato riceve il nome di suor Maria Restituta. Dal 1919 al 1942 la troviamo nell’ospedale di Mödling presso Vienna, dove diventa prima infermiera di sala operatoria ed anestesista, stimata per la sua competenza professionale, amata per la sua sensibilità umana, ma anche temuta per il suo carattere energico, tanto da guadagnarsi il soprannome di “suor Resoluta”(“Risoluta”).
Nel 1938 l’Austria viene annessa alla Germania nazista. Restituta riconosce immediatamente il carattere anticristiano e disumano del Nazismo. Senza esitare si impegna fin da subito per promuovere la giustizia e la dignità della persona nel suo ambiente di lavoro. Negli anni successivi appende dei crocefissi nel nuovo reparto di chirurgia e si rifiuta di rimuoverli, opponendo alla svastica di Hitler la croce di Cristo. Alla repressione antireligiosa dei nazisti oppone la libertà religiosa e diffonde anche una “canzone del soldato”, che parla di democrazia, di pace e di un’Austria libera. Viene spiata da due donne naziste del personale e poi denunciata da un medico delle SS che da tempo cercava un’occasione per levarla di mezzo.
Arrestata il 18 febbraio del 1942 (mercoledì delle Ceneri) dalla Gestapo e imprigionata nel Tribunale Provinciale di Vienna, il 29 ottobre dello stesso anno viene condannata a morte. Suor Restituta fu decapitata il 30 marzo del 1943 e rimane l’unica suora, sotto il Regime Nazionalsocialista, a essere stata condannata a morte e giustiziata dopo un processo in tribunale.
Il 21 giugno del 1998 suor Restituta viene beatificata a Vienna (Heldenplatz / piazza degli eroi) da Papa Giovanni Paolo II. La beata Maria Restituta è la prima martire donna dell’Austria.
Dal 4 marzo del 2016 la beata Restituta fa parte della schiera dei martiri e testimoni della fede presenti a Roma nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina. Per ricordarla è stata scelta
la croce di un suo rosario portato al cingolo dell’abito religioso.
Memoria liturgica: 29 ottobre (giorno della sentenza capitale)