Charles de Foucauld fu  sacerdote missionario in Algeria, dove si fece fratello universale tra i poveri del deserto del Sahara, offrendo accoglienza e ospitalità a chiunque passasse dal suo villaggio: cristiani, musulmani, ebrei. Fu ucciso il 1° dicembre 1916, dopo che una piccola banda di predoni entrò nel suo rifugio.

Pochi anni dopo la sua morte, sono nate le comunità  delle Piccole Sorelle e i Piccoli Fratelli di Gesù, che testimoniano nel mondo il messaggio spirituale dello “Eremita del Sahara”: vivere la vita di Nazareth là dove il Signore li ha posti.

Nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola, Santuario dei Nuovi Martiri, è custodita una memoria del piccolo fratello universale: si tratta di un arnese da lavoro, utilizzato per costruire la sua ultima dimora in Algeria. Sul manico vi sono incisi un cuore e una croce:  simbolo delle Comunità dei Piccoli Fratelli e delle Piccole Sorelle di Gesù. 

La memoria è stata consegnata al Santuario  dei Nuovi Martiri il 29 ottobre  del 2019 dalle Piccole Sorelle di Gesù, che la custodivano a Roma nella loro casa delle Tre Fontane.

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Nell’Enciclica Fratelli Tutti Papa Francesco ricorda Charles de Foucauld […] come persona di profonda fede, la quale, a partire dalla sua intensa esperienza di Dio, ha compiuto un cammino di trasformazione fino a sentirsi fratello di tutti. Egli andò orientando il suo ideale di una dedizione totale a Dio verso un’identificazione con gli ultimi, abbandonati nel profondo del deserto africano. In quel contesto esprimeva la sua aspirazione a sentire qualunque essere umano come un fratello, e chiedeva a un amico: «Pregate Iddio affinché io sia davvero il fratello di tutte le anime di questo paese». Voleva essere, in definitiva, «il fratello universale» Ma solo identificandosi con gli ultimi arrivò ad essere fratello di tutti.