Reliquia e libro di preghiere di San Massimiliano Kolbe, ucciso ad Auschwitz il 14 agosto 1941.

San Massimiliano Maria Kolbe  era  un francescano polacco che fu definito “patrono del nostro difficile secolo” da san Giovanni Paolo II in occasione della messa di canonizzazione (10 ottobre 1982). Entrato giovanissimo nell’ordine dei frati minori conventuali, padre Kolbe fondò la “Milizia dell’Immacolata”, movimento divenuto assai attivo tra i ceti medi rurali e operai della Polonia che aveva da poco riconquistato l’indipendenza. Nel 1922 Kolbe edificò, nei pressi di Varsavia, il convento di Niepokalanów: la “Città dell’Immacolata”, che divenne un centro di rinascita spirituale e religiosa in un’epoca di profonde trasformazioni sociali e culturali.

Nonostante la salute cagionevole, nel 1930 Kolbe partì missionario per il Giappone e l’India, avvertendo la sfida di comunicare il Vangelo dove non era ancora giunto. Tornato in Polonia, venne arrestato pochi giorni dopo l’invasione tedesca. Nel 1941 Kolbe fu deportato nel campo di concentramento di Auschwitz, dove il 14 agosto dello stesso anno, offrì la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia, condannato a morte nel “blocco della fame” per rappresaglia dopo la fuga di un prigioniero. Ad Auschwitz, luogo che più di altri simboleggia l’abisso del male del Novecento, “morì un uomo, ma l’umanità si salvò”, come scrisse Karol Wojtyła, allora arcivescovo di Cracovia, nel 1976.

Il 13 aprile del 2015, con una cerimonia presieduta da mons. Marco Gnavi della Comunità di Sant’Egidio e da fra Marco Tasca, Ministro generale dei Frati Minori Conventuali, sono stati consegnati alla Basilica di San Bartolomeo all’Isola, le reliquie del santo e un libro di preghiere, con la seguente dedica autografa del 1937: “A fratel Jarosław. Maria. Colui che ama devotamente l’Immacolata, si salverà, diverrà santo ed altri condurrà alla santità. Fratel Massimiliano Maria Kolbe”.


La lettera del vescovo evangelico polacco Juliusz Bursche, conservata nella cappella dedicata ai martiri del nazismo, fu inviata ai familiari dal campo di concentramento di Sachsenhausen/Oranienburg, dove era stato internato nel 1939 e successivamente giustiziato,…

Leggi tutto

Lettera di padre Martino Nicola Capelli, giovane sacerdote dehoniano ucciso il 1 ottobre del 1944  dalle SS  nell’eccidio di Monte Sole. La lettera custodita nella cappellina dedicata ai martiri del nazismo vuole essere il segno dell’impegno che…

Leggi tutto

Eugen Bolz, uomo politico cattolico, deputato del Zentrum al Reichstag per oltre venti anni e poi Presidente del Land Baden-Wuerttemberg fino all’ascesa al potere di Hitler, fu ucciso in un carcere di Berlino, nel gennaio…

Leggi tutto

A metà degli anni Venti Paul Schneider divenne pastore evangelico in due piccole località della Renania. Per la sua azione pastorale entrò in contrasto con il responsabile della sezione locale del partito nazista. Paul Schneider…

Leggi tutto

Heinrich Ruster era un laico cattolico tedesco, pubblicista, sposato con Susanna Katharina Kleinsorg. Morì a 58 anni nel campo di concentramento di Sachsenhausen, dopo essere stato arrestato più volte per essersi espresso contro il Führer….

Leggi tutto

San Massimiliano Maria Kolbe  era  un francescano polacco che fu definito “patrono del nostro difficile secolo” da san Giovanni Paolo II in occasione della messa di canonizzazione (10 ottobre 1982). Entrato giovanissimo nell’ordine dei frati…

Leggi tutto

Stanislaw trascorse la sua infanzia a in una casa di famiglia a Krosno, dove si unì alla Congregazione Società di Maria. Dopo aver intrapreso gli studi di legge, nel 1914 dovette abbandonare la facoltà di Giurisprudenza a causa…

Leggi tutto

Omeljan Kovč, prete greco-cattolico ucraino dal 1922 è stato parroco di Peremyshliany, piccolo centro dell’Ucraina occidentale, dove, oltre alla popolazione ucraina, c’era una significativa presenza di polacchi e ebrei. Padre Omeljan si impegnò per animare…

Leggi tutto