Vescovo cattolico della diocesi tedesca di Rottenburg-Stuttgart dal 1927 alla sua morte, nel 1949. Per via delle sue prese di posizione contro l’ideologia nazionalsocialista fu costretto all’esilio nell’agosto del 1938. Le SS circondarono la sua casa bersagliandola con delle pietre e distruggendone le vetrate. Il primo agosto del 1940 l’arcivescovo di Friburgo e il vicario generale di Rottenburg-Stuttgart condannano pubblicamente, anche a nome del vescovo Sproll il programma di eutanasia condotto dal regime di Hitler. Il suo motto episcopale «Fortiter in Fide» era per lui un impegno a cui non si sottrasse in tempi bui e violenti. Poco prima che le SS prendessero a sassate la sua casa aveva detto a un gruppo di fedeli: «Abbiamo il coraggio di confessare la nostra fede? O temiamo il terrore di questo mondo? Temiamo la derisione di questo mondo? Sì, questo mondo è un’arma potente. Chi è profondamente convinto della sua fede cristiana e chi vive veramente secondo la sua fede, chi ha una forza di fede intangibile ed è una persona pura otterrà l’attenzione e il rispetto di questo mondo. Egli non deve aver paura, non deve temere gli uomini».