Evariste Kagorora, un giovane tutsi del Ruanda, nei primi giorni di aprile del 1994, dopo l’inizio del drammatico genocidio, si rifugiò nella chiesa della Saint Famille di Kigali pensando fosse un luogo sicuro. Dopo tre giorni la chiesa venne circondata. Uomini armati hutu entrarono e obbligarono gli uomini a uscire fuori (solo gli uomini, perché secondo la tradizione ruandese l’etnia si comunica per via maschile). Evariste era tra loro. Sapeva cosa lo aspettava e aveva con sé soltanto la Bibbia. Mentre usciva dalla chiesa vide la sorella, le consegnò la Bibbia e le disse: «Mi uccideranno, prendi questa Bibbia, è la cosa più preziosa che ho: è la mia stessa vita». Giunto sulla soglia della chiesa Evariste venne ucciso. La sua Bibbia è dal 3 gennaio 2004 nella basilica di San Bartolomeo all’Isola.